Il sogno di ogni maratoneta è quello di correre per una volta una ultramaratona. La ultramaratona più famoda del mondo è proprio la 100km del Passatore, che si corre da Firenze con arrivo a Faenza, 100km di pura e sensazionale armonia, tra lunghe salite e passaggi tra paesi molto ospitali e poi l'arrivo a Faenza, dove ad accoglierti anche di notte o mattina presto ci sarà sempre qualcuno.
La vittoria è andata, per l'ennesima volta, al più forte ultramaratoneta di sempre, Re Giorgio Calcaterra!
Quest'anno presente una bella delegazione di appassionati sipontini, e a portar bandiera per i colori di ManfredoniaCorre ci sono stati i nostri cari Antonietta Salvemini, Natalia D'Antuono e Gaetano Spagnuolo, ricordadogli che adesso attediuamo una bella cronaca della loro avventura.
A tutti i più sinceri complimenti da parte di tutti noi.
La classifica generale: https://www.mysdam.net/events/event/results-v6_34669.do
RispondiEliminaCOMPLIMENTI!!!
Sei hai il coraggio di iniziare, hai anche la forza di finire!
RispondiEliminaÈ stato un weekend ricco di emozioni, forse irripetibili ed uniche. Le emozioni che solo che una gara mitica come la 100 km del Passatore riesce a regalare ad un podista: il percorso meraviglioso, la gente che ti incita lungo le strade, l'adrenalina della gara, la fatica, i dolori alle gambe ed ai piedi che ti inducono a dire" ma chi me lo fa fare!" e la testa e il cuore che, invece, ti spingono a non mollare ed a proseguire per la tua strada. Il percorso è stupendo soprattutto la salita verso Fiesole e la discesa fino a Borgo San Lorenzo nel cuore del Mugello.
Per i primi 50 km la gara è andata abbastanza bene, io e Gaetano, che ha percorso con me i mitici 100 km, abbiamo corso in discesa e camminato a passo veloce in salita ad un buon ritmo superando senza difficoltà i primi due passaggi al 32 e al 48 km al Passo della Colla di Casaglia. Dopo il 50 km, Gaetano, alle prese con un'infiammazione ad un tendine già da un paio di settimane, comincia a sentire dolore. Siamo costretti a rallentatare l'andatura ed a smettere di correre. È l'inizio della crisi, calano il buio ed il silenzio, per lunghi tratti vediamo solo ombre con lucine lampeggianti che ci circondano. Il freddo tra le montagne fino a Marradi fa il resto. Gaetano si scoraggia e comincia a pensare di mollare. Rallentiamo, ma io non mollo. Voglio arrivare al traguardo e non mi importa se la tabella di marcia non è stata rispettata e che avremmo impiegato più tempo di quanto fosse nelle nostre possibilità. Piano piano risaliamo la china, aumentiamo l'andatura anche se non riusciamo più a correre. Alle 6:30 siamo a Brisighella. Il sole è sorto e comincia a scaldarci. Ormai mancano gli ultimi 12 km. I più lunghi ed interminabili sotto il sole ormai alto, ma Faenza è vicina e non si può mollare. La stanchezza è tanta, vediamo gli altri podisti barcollare e trascinare i piedi ma, a quel punto, nessuno pensa più al ritiro. Si intravede Piazza del Popolo. Il traguardo è lì e la medaglia è al nostro collo tra la gente che non smette di incitare tutti! Una menzione particolare va proprio alla gente che lungo la strada applaude entusiasta, che grida " siete grandi, degli eroi" dal primo all'ultimo corridore, che mette a disposizione acqua per rinfrescarsi e cibo per rifocillarsi. Un'esperienza avvincente, dunque, da fare almeno una volta nella vita!
RispondiEliminabellissimo racconto, io sono arrivato a farne 55 consecutivi al MAGRAID in 6 ore e 45 min.
un giorno ci provo.