L’idea di andare a correre la BAM, Brescia Art Marathon,
come ultimo lungo prima di Milano, è nata passeggiando per Firenze, a Novembre,
con un bravissimo ragazzo, un bell’amico conosciuto grazie alla corsa.
Poi, un infortunio antipaticissimo ha tenuto il mio amico a
casa; e allora eccomi a Brescia come unico manfredoniano-che-corre.
Non ero mai stato a Brescia: sembra essere una città dove “gira
il grano”: bella, aristocratica, storica. Servizi che funzionano.
Sabato, gita veloce in famiglia per andare a recuperare i
pettorali. Giornata eccessivamente primaverile. Se domenica ci fosse stato lo
stesso clima, ci sarebbe stato da soffrire.
Domenica mattina sveglia alle 5. Colazione e partenza verso
Brescia. In autostrada recupero due partner con i quali ho condiviso diverse
corse. Si arriva a Brescia in largo anticipo. Parcheggio in zona partenza.
Gli spazi sono sin troppo ampi per il numero degli iscritti.
Nessun problema per parcheggiare, muoversi, utilizzare i servizi.
Obiettivo della giornata: fare 36 km bene e poi godersi il
finale passeggiando.
Breve riscaldamento e si parte tutti insieme: 10km, Mezza e
Maratona.
I primi km scorrono veloci: la strada è in leggera discesa
e, correre mescolati a quelli della Mezza e della 10, che hanno ritmi più
sostenuti, ti porta a tenere un passo un po’ più celere.
Si esce dalla città e si comincia a correre tra vigneti e
campagne. Ogni tanto si incrocia qualche cavallo.
Al 6 km cominciamo a separarci da quelli della 10km.
I ritmi si stabilizzano.
Il percorso è molto tecnico; dopo la discesa iniziale, si
corre sempre in leggera salita.
Al 17simo mi rendo conto che le due ragazze che avevo preso
a riferimento, per un passo più o meno simile, accelerano di qualche secondo. Cerco
di tenere il passo.
“dai, che ne mancano
ancora 4!”. Cacchio! Fanno la mezza e stanno dando tutto per il finale!
Per fortuna al 19simo rimaniamo solo noi della Maratona.
Provo a tenere il passo di due ragazzi di Busto Arsizio.
Sembrano due orologi. Sento che stanno preparando la 100km di Seregno. Uno
accanto a me dice che invece lui farà “solo” la 60km, a Seregno.
Penso ai miei 36km di giornata e mi sento un po’ più
piccolo.
Al 30simo siamo ancora in mezzo alle campagne. Un
lunghissimo cavalcavia, al 32simo, serve a farci capire chi ancora ne ha.
Procedo. Ora l’aria si è scaldata. Dal 10mo, non salto un
ristoro. Un sorso d’acqua e via.
Le gambe ci sono ancora, la fatica c’è, ma non c’è
stanchezza. Arrivo al ristoro del 35mo. Mi prendo qualche secondo in più e poi
riparto.
Ultimo km e missione compiuta. 36km fatti ad un bel passo.
Ora comincio ad alternare cammino a corsa, come da piano. Al
38mo mi fermo ad aiutare un ragazzo con le gambe completamente bloccate.
Ripartiamo a camminare insieme, gli do qualche dritta, visto che ci sono
passato anche io. Poi lo lascio avanzare al suo ritmo.
Entriamo nel centro storico. E’ ora di pranzo, i bresciani
ci snobbano. Si cammina nel silenzio di una domenica qualunque. Ci rido su,
sfotto la gente.
Per vedere un po’ di tifo, bisogna aspettare gli ultimi 500 metri.
Per vedere un po’ di tifo, bisogna aspettare gli ultimi 500 metri.
Me la godo, arrivo in Piazza della Loggia col sorriso sul
volto ed il pensiero rivolto all’amico che è dovuto rimanere a casa.
Forza! L’anno prossimo ci torniamo insieme!
Forza! L’anno prossimo ci torniamo insieme!
4 commenti:
Francesco che dire? mi hai fatto correre con te.. Grazie per la cronaca esaustiva e coinvolgente e complimenti ancora.. adesso però aspettiamo Milano!!! Bravo uallìòòò!!!
bellissimo racconto, e gara molto sentita in tutti i sensi.
complimenti francesco!!!
ci vediamo ai camion del deposito borse ( milano marathon )
Grazie Matteo.
Si... ci vediamo là ... a presto!
Grande Francesco,
con le tue cronache riesci a trasmettere emozioni da farti venire voglia di correrla la maratona
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