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domenica 28 maggio 2017

Firenze...Faenza: 100km del Passatore


Il sogno di ogni maratoneta è quello di correre per una volta una ultramaratona. La ultramaratona più famoda del mondo è proprio la 100km del Passatore, che si corre da Firenze con arrivo a Faenza, 100km di pura e sensazionale armonia, tra lunghe salite e passaggi tra paesi molto ospitali e poi l'arrivo a Faenza, dove ad accoglierti anche di notte o mattina presto ci sarà sempre qualcuno. 
La vittoria è andata, per l'ennesima volta, al più forte ultramaratoneta di sempre, Re Giorgio Calcaterra!
Quest'anno presente una bella delegazione di appassionati sipontini, e a portar bandiera per i colori di ManfredoniaCorre ci sono stati i nostri cari Antonietta Salvemini, Natalia D'Antuono e Gaetano Spagnuolo, ricordadogli che adesso attediuamo una bella cronaca della loro avventura. 

A tutti i più sinceri complimenti da parte di tutti noi.

3 commenti:

MATTEO DA BUSTO ARSIZIO ha detto...


COMPLIMENTI!!!

Antonella Salvemini ha detto...

Sei hai il coraggio di iniziare, hai anche la forza di finire!
È stato un weekend ricco di emozioni, forse irripetibili ed uniche. Le emozioni che solo che una gara mitica come la 100 km del Passatore riesce a regalare ad un podista: il percorso meraviglioso, la gente che ti incita lungo le strade, l'adrenalina della gara, la fatica, i dolori alle gambe ed ai piedi che ti inducono a dire" ma chi me lo fa fare!" e la testa e il cuore che, invece, ti spingono a non mollare ed a proseguire per la tua strada. Il percorso è stupendo soprattutto la salita verso Fiesole e la discesa fino a Borgo San Lorenzo nel cuore del Mugello.
Per i primi 50 km la gara è andata abbastanza bene, io e Gaetano, che ha percorso con me i mitici 100 km, abbiamo corso in discesa e camminato a passo veloce in salita ad un buon ritmo superando senza difficoltà i primi due passaggi al 32 e al 48 km al Passo della Colla di Casaglia. Dopo il 50 km, Gaetano, alle prese con un'infiammazione ad un tendine già da un paio di settimane, comincia a sentire dolore. Siamo costretti a rallentatare l'andatura ed a smettere di correre. È l'inizio della crisi, calano il buio ed il silenzio, per lunghi tratti vediamo solo ombre con lucine lampeggianti che ci circondano. Il freddo tra le montagne fino a Marradi fa il resto. Gaetano si scoraggia e comincia a pensare di mollare. Rallentiamo, ma io non mollo. Voglio arrivare al traguardo e non mi importa se la tabella di marcia non è stata rispettata e che avremmo impiegato più tempo di quanto fosse nelle nostre possibilità. Piano piano risaliamo la china, aumentiamo l'andatura anche se non riusciamo più a correre. Alle 6:30 siamo a Brisighella. Il sole è sorto e comincia a scaldarci. Ormai mancano gli ultimi 12 km. I più lunghi ed interminabili sotto il sole ormai alto, ma Faenza è vicina e non si può mollare. La stanchezza è tanta, vediamo gli altri podisti barcollare e trascinare i piedi ma, a quel punto, nessuno pensa più al ritiro. Si intravede Piazza del Popolo. Il traguardo è lì e la medaglia è al nostro collo tra la gente che non smette di incitare tutti! Una menzione particolare va proprio alla gente che lungo la strada applaude entusiasta, che grida " siete grandi, degli eroi" dal primo all'ultimo corridore, che mette a disposizione acqua per rinfrescarsi e cibo per rifocillarsi. Un'esperienza avvincente, dunque, da fare almeno una volta nella vita!

MATTEO DA BUSTO ARSIZIO ha detto...


bellissimo racconto, io sono arrivato a farne 55 consecutivi al MAGRAID in 6 ore e 45 min.
un giorno ci provo.