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mercoledì 11 maggio 2016

Morte improvvisa nei giovani atleti, dubbi sullo screening preventivo





Secondo uno studio sul British Medical JOURNAL,  non è dimostrato a sufficienza che lo screening per prevenire l'arresto cardiaco improvviso nei giovani atleti (tra i 18 e 34 anni) possa salvare vite umane. La morte cardiaca improvvisa è un evento devastante, lo 0,001 per cento dei giovani atleti muore per un arresto cardiaco improvviso, spesso causato da disturbi cardiovascolari preesistenti.

La Società Europea di Cardiologia raccomanda di unire un esame fisico all'anamnesi personale e familiare, ma purtroppo solo poche persone a rischio di morte cardiaca improvvisa vengono identificate. Effettuare un semplice elettrocardiogramma,  è insufficiente senza ulteriori  test cardiovascolari aggiuntivi che a volte possono portare a inutili danni dovuti all'ansia e ai traumi psicologici, oltre che a eccessi diagnostici e terapeutici.

Le incertezze sullo screening nei giovani atleti dimostrano la necessità di ulteriori studi per giungere all'obiettivo di prevenire le rare ma tragiche morti improvvise nei giovani. Nel frattempo, allenatori e atleti dovrebbero essere addestrati alla rianimazione polmonare e all'uso dei defibrillatori, che dovrebbero essere disponibili in tutte le sedi sportive per migliorare le possibilità di sopravvivenza dopo un arresto cardiaco.





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