Ebbene sì! Lo ha detto e ci è riuscito...
Il nostro caro Amico Matteo Simone è riuscito nell'impresa della 100km del Passatore, quest'anno molto più dura degli altri anni a causa delle condizioni climatiche.
Anche quest'anno si è confermato il re della distanza il fortissimo Giorgio Calcaterra.
Il nostro caro Amico Matteo Simone è riuscito nell'impresa della 100km del Passatore, quest'anno molto più dura degli altri anni a causa delle condizioni climatiche.
Anche quest'anno si è confermato il re della distanza il fortissimo Giorgio Calcaterra.
http://www.mysdam.it/events/event/results_25198.do
Ecco il suo racconto:
Ecco il suo racconto:
La 100 km non inizia alla partenza e non finisce all’arrivo
La
100 km inizia con il decidere di fare tale impresa, con il credere di poterci
riuscire, con il documentarsi su tali competizioni, con lo stilare un programma
di massima che possa permettere di concludere tale gara, con il consultare
diversi personaggi che hanno compiuto tale impresa, coj il rivolgersi ad un
tecnico.
La
100 km non finisce all’arrivo ma con l’assicurarsi di essere integri all’arrivo
e nei giorni successivi.
Nella
preparazione della 100 km non bisogna tralasciare nessun dettaglio, è opportuno
ascoltare i suggerimenti di coloro che hanno già sperimentato tale evento sia
per ciò che concerne la gara che per quello che riguarda la preparazione.
Durante
la preparazione è consigliabile svolgere le sedute di allenamento della durata
prevista, così come è importante cercare di partecipare ad alcune gare di lunga
distanza quali le 50 – 60 km.
E’
importante avvicinarsi alla gara continuando ad ascoltare i consigli di coloro
che ci sono già passati, per quanto riguarda, per esempio, la giusta
alimentazione nel periodo precedente la gara o il saggio recuipero pregara.
Importante
è anche sapere a cosa si può andare incontro e come prevenire ciò, per
esempio disidratazione, ipotermia, ecc..
Durante
la gara di 100 km è importante seguire un approccio volto all’attenzione,
all’autoconsapevolezza, all’ascolto interno.
Questo
approccio permette di giocare d’anticipo, essere attenti ai minimi segnali,
essere consapevoli di quello che ti sta succedendo, ascoltare le proprie
sensazioni, permette di correre subito ai ripari, di aggiustare il tiro, di
prevenire il peggio.
In
una gara lunga 100 km, la cui durata massima prevista è di venti ore è
importante valutare attentamente se la propria andatura può essere un po’ più
veloce di quella di cui ci si può permettere e, quindi, compromettere l’esito
della gara. Importante è l’attenzione all’abbigliamento più adatto in modo da
non rischiare, per esempio, un’eventuale ipotermia. Importante è prevedere
l’uso della torcia adeguata se si prevede di correre nelle ore notturne o
comunque per tratti bui.
Per
tutti questi motivi, quindi, è consigliabile giocare d’anticipo e non sottovalutare il minimo
dettaglio, perfino l’eventualità di rischiare di non trovare la propria borsa
con il cambio al punto previsto.
Per
quanto mi riguarda ho pensato di voler correre una 100 km durante un corso di
10 giorni di meditazione Vipassana, ed in seguito ascoltando consigli di vari
personaggi ho concretizzato di poter compiere tale impresa con un approccio
esperenziale volto non alla competizione ma all’esperienza, all’osservaizone
del percorso, alla curiosità, alla conoscenza personale e degli altri. Ho
trovato positivo il percorso, le salite, i tornanti, le bellezze naturali, di
negativo c’è stato il traffico, lo smog, la pericolosità relativa alla corsa su
stra poco illuminata.
Matteo Simone
3804337230
- 21163@tiscali.it
4 commenti:
Bravissimo Matteo, complimenti.
Non vedo l'ora di leggere i tuoi commenti e le tue sensazione.
Complimenti di cuore. Questa gara rientra nei miei sogni di podista....chissa' un giorno! Un abbraccio fraterno.
Amodi ammasci po aggiustenn scinucchie destr sinistr...e quedda chep !!!
Grande!
Posta un commento